Palazzo Uffici Statali

Palazzo Uffici Statali

Fu costruito da Cesare Bazzani, su approvazione di Mussolini, per dare una sede appropriata agli uffici dei Ministeri delle Finanze e dei Lavori Pubblici, dell'Agricoltura e, in parte, delle Foreste. L'approvazione del progetto dei nuovi uffici statali da parte del Duce provocò un'indignata reazione per le nuove demolizioni di palazzi preesistenti in Piazza Saffi.
Il primo progetto del palazzo, redatto nel 1933, prevedeva il matenimento dell'antico e considerevole Palazzo Monti-Lodi Fè, situato all'angolo tra via delle Torri e Via Biondini, ma poi fu espropriato, per poter permettere l'esecuzione completa del progetto.
Il grande porticato del basamento, per dimensione e passo strutturale, richiama gli antichi acquedotti romani; il corpo angolare con una sorta di massiccia torre più alta di un piano rispetto al resto dell'edificio, è ritmato dalle lesene alternate con l'intonaco colorato; alla sommità era posta una modesta torretta, distrutta dai bombardamenti dell'ultimo conflitto e mai più ricostruita. Bazzani si misura qui con le concezioni razionalistiche, approdando all'abbandono della simmetria e dell'arbitraria interpretazione degli ordini in una sorta di mediazione tra l'architettura romana e l'architettura razionalista.
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