Padiglione Maternità Ospedale G.B. Morgagni

In concomitanza con una serie di lavori di ampliamento che interessarono il nosocomio civico di Forlì, nel 1939 venne realizzato, all'interno del “recinto” dell'Ospedale Morgagni, anche il Padiglione Maternità in memoria della signora Giulitta Morgagni Monti, madre del grand'Ufficiale sansepolcrista Manlio Morgagni, su progetto dell'architetto Aldo Zacchi, originario di Cesena. Composto di tre piani, per un totale di 90 stanze e 45 “appartamenti” (stanze con bagno per le dozzinanti), la struttura in cemento armato (per un totale di “350 ql di ferro”) risultava distribuita in tre copri aggettanti sul fronte, serviti da un lungo corridoio centrale e da una fila di camere retrostanti. Il padiglione era fornito dei più moderni impianti con ascensori, montacarichi, caditoi per la biancheria sporca, montavivande, bagni con vasca e bidet comuni per le degenti in camerata, privati per le dozzinanti. Contemporaneamente all'opera di Zacchi, nel bilanciamento degli incarichi professionali, venne affidata nel luglio del 1939 all'ingegnere forlivese Ferruccio Gavelli la progettazione del vicino “Padiglione delle Sezioni di Chirurgia e Medicina”, come ulteriore ampliamento dell'ospedale. Anche in questo caso il linguaggio adottato si mostrava estremamente semplificato, poiché l'impiego delle strutture in cemento armato permetteva l'esecuzione di una stereometrica scatola muraria, a tetto con una volta a piano, movimentata da grandi finestre in altezza. I due padiglioni possono venir letti in parallelo, alla luce di una sostazionale condivisione non solo dell'aspetto distributivo e funzionale, ma anche di un linguaggio architettonico fortemente omologato, nella sostanza compositiva dei fronti, ma ancora in grado, però, di differenziarsi, in relazione alle due proposte, nell'uso dei materiali e dei trattamenti. La ricerca di Zacchi resta quella di un architetto che, nonostante la semplificazione dell'ormai acquisito linguaggio razionalista, mira all'”ambientamento... in una città di mattoni” qual è Forlì.