Pieve di Santa Maria in Acquedotto

Pieve di Santa Maria in Acquedotto

La Pieve di Santa Maria in Acquedotto sorge nelle campagne di Forlì, a circa 4 km dal centro cittadino.
E' situata nella direttrice per cui passava l'acquedotto romano fatto costruire da Traiano.
Pochi sono i documenti che ne attestano la storia: la tradizione vuole che fosse una delle prime sette pievi volute da Galla Placidia.
Le prime attestazioni riportano la data del 963.
Dagli studi effettuati si ritiene che la chiesa abbia subìto almeno tre interventi nel periodo "romanico" a partire dall'anno 1000, in cui sono stati sopraelevati i pavimenti, riedificato il campanile e aggiunta la cripta.

Interventi ulteriori tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento hanno cercato di conferire al monumento uno stile medioevale. L'innalzamento dei pavimenti, i quattro pilastri a T e le coperture delle due navate laterali hanno alterato il disegno originario d'insieme.
Nelle murature sono evidenti parti sopravissute dell'edificio antico, riconoscibili per i mattoni di colori diversi e malte dall'impasto grossolano, La facciata presenta un grande portale con lunetta cieca sormontata da bifora e due lesene.

Il campanile, alto 15 metri, a base quadrata, risale al 1200. L'abside è semicircolare sia all'esterno che all'interno.
Nella controfacciata è incisa la Madonna dell'aureola, risalente al XIV secolo.
La chiesa ospita anche un piccolo organo settecentesco, tuttora impiegato.
La maggior parte degli affreschi precedenti il '500 sono stati distrutti mentre altri, successivi al 1573, sono stati ricoperti. Rintracciabili sulle pareti una Sant'Agata e un San Giovanni Evangelista di un pittore locale della fine del XVI secolo. Attualmente è in corso il recupero di alcuni affreschi medievali affiorati sulle pareti in seguito ad alcuni lavori.
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